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Sulle Donne, Sulle Bambine, Sulle Nonne

Ci sono parole??

Allibisco, diceva ripetutamente Silvio Orlando impersonando i panni di un Professore nel film “La Scuola”; appunto ALLIBISCO

Ci preoccupiamo di come recuperare tasse evase da Apple nei confronti dello stato italiano, minuscolo obbligatorio oggi, e non ci preoccupiamo di cosa fare per essere realmente competitivi con il resto del mondo.

Ma secondo lei cara la mia ministra perché gli italiani se ne vanno all’estero? Perché quelli che riescono ad essere genitori fanno salti mortali ma eiettano i loro figli in qualunque altro paese pur di allontanarli dalla loro terra natia?

Perché la mia fertilità deve essere un bene comune? Perché se per fare una mammografia in ospedale devo attendere a volte anche un anno? Perché se per fare un pap test mi ci vogliono mesi? Perché se non esiste più l’educazione sessuale nelle scuole? Perché se vengono affossati in ogni modo i consultori? Perché se non esistono corsi di educazione sentimentale?  Perché se non mi permetti di donare i miei ovuli a chi vuole figli- fecondazione eterologa si chiama se non te lo ricordi, cara la mia ministra-? Perché se non mi permetti di usare il mio utero per permettere a chi non può avere figli di coronare il suo sogno?

Perché stato italiano non permetti a nuclei monogenitoriali di adottare i bambini che ormai affollano le case famiglia, che fa brutto chiamarli orfanotrofi,e perché non permetti a coppie che non sono “sposate” di donare il loro amore a bambini a cui questo amore è stato tolto?

Perché ci fai sempre eternamente sentire in colpa di essere nate DONNE mentre dovremmo essere infinitamente fiere del nostro essere DONNE 

E non doverci sentire in colpa perché se abbiamo figli e siamo così fortunate da avere anche un lavoro li dobbiamo lanciare da una parte all’altra- che in italia a scuola ci si va solo di mattina- e ci sentiamo in colpa anche con le nonne che diventano le nostre ciambelle di salvataggio e colonne alle quali appoggiarci.

E non doverci sentire in colpa con i nostri figli perché se il lavoro ci è stato tolto in quanto mamme, per quanto il loro sorriso ci riempa il cuore, la gratificazione professionale e personale è un’altra cosa.

E non doverci sentire in colpa perché siamo bambine e magari a noi dell’educazione domestica non ce ne frega una benemerita e invece tutti stanno lì a dirci che dobbiamo essere carine gentili ed educate, che una signorina non dice parolacce, che una signorina non fa le smorfie, che una signorina come pensa di trovare marito se non sa fare a fare da mangiare.

E non doverci  sentire in colpa se dopo anni di lavoro e di divisioni fra casa lavoro e genitori da guardare la nonna sopracitata magari se ne vuole andare in vacanza o alla spa o alzarsi a mezzogiorno o magari vuole finire l’università oppure “#sonosolocazzimiei” tanto per fare un’altra citazione anni ’90.

Ah,cara la mia ministra e anche caro il mio stato una domanda:

in tutto questo gli uomini dove sono?

Mentre pensa alla risposta le consiglierei un paio di letture, non sono proprio da ombrellone ma mi sembra che lei ieri ci abbia già riportati tutti alla realtà:

“Dalla parte delle bambine” di Elena Gianini Belotti prima ed. 1973 pubblicato da Feltrinelli

“Ancora dalla parte delle bambine” di Loredana Lipperini prima ed. 2007 pubblicato da Feltrinelli

http://www.ibs.it/code/9788807882609/gianini-belotti-elena/dalla-parte-delle.html?gclid=Cj0KEQjwo5–BRCS8ceLjv-XppUBEiQAGp15EF4ngpN0RefCb-XxOhCB5lIAFvdJijHezAcZm7Ud2cAaAisr8P8HAQ&gclsrc=aw.ds

http://www.lafeltrinelli.it/libri/loredana-lipperini/ancora-dalla-parte-bambine/9788807171390?zanpid=2206390290733294593&gclid=Cj0KEQjwo5–BRCS8ceLjv-XppUBEiQAGp15EPv31Mh274JEB1D98SjnU7LexEmtUSDU4Sq2bHCp86YaAs4z8P8HAQ

 

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