Soggetto-Verbo-Complemento Oggetto-Punto
Come sono belli gli elenchi, le classificazioni, semplici, lineari, chiari, sintetici, bianco o nero, si o no, si fa, non si fa.
Ma poi servono? E’ davvero così nella realtà?
Vogliamo veramente chiudere tutto dentro un elenco?
Vogliamo veramente essere definite:
- “la ragazza carina”
- “la ragazza bassa”
- “la brava ragazza”
- “la cattiva ragazza”
- “quella troppo grande”
- “quella troppo piccola”
- “quella magra”
- “quella grassa”
- “tette grosse”
- “tette piccole”
- “culo sodo”
- “culo basso”
- “stupida”
- “intelligente”
Vogliamo veramente avere accanto uomini definiti:
- “carino”
- “figo”
- “sfigato”
- “morto di figa”
- “grasso”
- “basso”
- “cazzopiccolo”
- “favatanta”
- -ok gli aggettivi per gli uomini scarseggiano-
Vogliamo veramente vivere dentro a situazioni che possono essere riassunte dentro un:
- “stiamo insieme”
- “non stiamo insieme”
- “vi rivedete??”
- “ma allora???”
- “siete solo amici?”
- “ma come, fate solo sesso?”
- “ma come, non uscite a cena??”
- “di lavoro faccio l’impiegata”
- “sono una mamma”
- “faccio la mamma”
- “sono un medico”
- “sono un meccanico”
Posso pretendere che la mia vita sia più di una serie di aggettivi messi in fila,che quando qualcuno pensa a me il tutto non si riduca a “tettegrosse-nonalta-non magra” , che le situazioni in cui casco, sentendomi spesso come Alice nel Paese delle Meraviglie, possano non essere descritte in una frase – soggetto-verbo-complemento oggetto-punto?
Io mi sento un mondo dentro, un mondo bellissimo e complesso, ma comunque da scoprire e vivere e un mondo non può essere riassunto in un aggettivo né in una frase -soggetto-verbo-complemento oggetto-punto.