Come Un Coriandolo

Eccolo, il periodo dell’anno che rende magica più di quanto non sia già, Viareggio
Spettacolo unico quello che si snoda lungo i viali a mare nelle quattro settimane a ridosso della Pasqua
Radici antiche e quanto mai povere ha il nostro Carnevale, nato a fine Ottocento, trova la sua forma attuale dopo la prima guerra mondiale, dove la tecnica della cartapesta si affina e nasce così la tecnica della carta a calco, usata ancora oggi per creare i Carri Allegorici.
Come durante i mondiali diventiamo tutti allenatori ed esperti di calcio, a Viareggio, durante questo mese, l’argomento principe dal bar alla banca passando anche per la chiesa è sempre e solo uno: Il Carnevale e le sue mille mila sfaccettature.
Provate a domandare a qualunque viareggino, anche a chi non vive più qua, ai più seri, a quelli che non direste mai, lo spazio all’interno dell’armadio riservato ai costumi di Carnevale, rimarrete stupiti.
Dopo questa necessaria introduzione, vi porto con me alla scoperta del Carnevale,siete pronti?

“Scendi alla Stazione, qui felicità,” così recita una nota canzone della tradizione carnascialesca e così sarà! Durante questo periodo molte sono le manifestazioni collaterali che hanno luogo, imprescindibile è una visita alla Cittadella del Carnevale, unica nel suo genere per struttura e grandezza, dove i carri e le mascherate prendono forma, con un po’ di fortuna potreste anche trovare qualche carrista che sistema le sue creature e ammirarlo all’opera. Qui si trova anche il Museo del Carnevale e del Carnevalotto, il primo ripercorre attraverso i bozzetti e i carri in miniatura la storia del Carnevale, il secondo espone opere di arte contemporanea create ad hoc per la manifestazione, fra le più note quelle di Giò Pomodoro e Antonio Possenti. Sempre a proposito di arte e Carnevale, notevole è anche la collezione Bonetti esposta alla Gamc; Uberto Bonetti è il papà di Burlamacco, maschera ufficiale del Carnevale ed è stato esponente del Futurismo in Italia e pubblicitario all’avanguardia negli anni ’50; merita la visita anche perché la galleria grazie a donazioni di privati, la più consistente quella del Senatore Pieraccini, è un bellissimo viaggio nell’arte europea del ‘900, e poi dalle sue finestre si vede il mare!!!

A questo punto mascheratevi, perché avete messo una maschera in valigia,vero?! Preparatevi per l’aperitivo, la cena e il dopo cena! Uscire la sera “vestiti da civili” durante il periodo di Carnevale non è ammesso, basta una parrucca, un paio d’occhiali, non siate timidi! Tappa obbligata, è il CarnevalDarsena, che si svolge nel fine settimana a cavallo del Martedì Grasso, e si snoda lungo le vie del Porto cittadino dove si trovano i cantieri navali famosi nel mondo.
Cos’è il CarnevalDarsena, vi domanderete? Nasce negli anni ’70 da volontari temerari appassionati di carnevale che proprio nello spirito della manifestazione pensano che il Carnevale non si debba esaurire durante il corso mascherato ma debba entrare nelle case e uscire lungo le strade cittadine perché la sua forza è l’amore delle persone per Lui, è così che prende vita il “Secondo Carnevale più famoso d’Italia” cinque serate di canzoni, balli e sfilate accompagnate dall’immancabile cena al “Palapolpo” dove si mangia il miglior risotto al nero di seppia del mondo, e ricordate che non è Carnevale senza il fritto del CarnevalDarsena!!!

Ora siete pronti per il Corso Mascherato e ballerete con noi quando passano i Carri, avrete sicuramente il vostro sacchetto formato famiglia di coriandoli e canterete anche voi le canzoni del Carnevale!

Qualche informazione/curiosità sul Carnevale di Viareggio:
- I carri sfilano lungo il circuito in senso antiorario proprio a sottolineare il carattere sovversivo e di rovesciamento delle regole per cui è nato;
- Durante la cerimonia d’apertura, che si svolge nella Piazza principale, viene issata la Bandiera del Carnevale e il Sindaco dona le chiavi della città a Re Carnevale che diventa per un mese a tutti gli effetti il custode del divertimento; alla fine del Carnevale, la Cerimonia dell’ammaina Bandiera, la riconsegna delle chiavi e la frase: “Carnevale è morto, viva Carnevale”. Non è difficile scorgere occhi lucidi in quest’occasione.
- Il Carnevale si svolge da sempre d’Inverno, esposto alle intemperie classiche della stagione, vero nemico però non è la pioggia come si potrebbe credere, ma il libeccio che soffia prepotente dal mare e si scontra con le costruzioni notoriamente alte anche più di 20 metri!
- Narra la leggenda che, finita la seconda guerra mondiale, prima che l’Italia diventasse una Repubblica, durante una festa mascherata, una giovinetta diventata ormai donna, moglie di un macchinista navale, pronunciasse la frase profetica:”l’unico Re che non perde mai la Corona è Re Carnevale”
“Diamo al Libeccio pensieri e noia, la vita è bella, la vita è gioia!!!”
Ci vediamo a Viareggio!!!
