
Lisbona, 366 ricette di Baccalà e 300 giorni di sole
A Lisbona splende sempre il sole, e si mangia solo Baccalà, e invece per noi 4 giorni a Lisbona con la pioggia e senza baccalà
Quando arriviamo nel tardo pomeriggio la città ci accoglie con un bel vento caldo, decidiamo quindi di fare due passi in centro in attesa della cena; ci accorgiamo subito che quando dicono che a Lisbona ci vogliono gambe e fiato buono, non mentono, le salite sono spesso ripide e le discese mai abbastanza. Incrociamo per caso la famosa Pink Street, decisamente affollata in orario aperitivo e con dei rimandi nemmeno troppo velati alla street culture anglosassone.

La mattina dopo comincia la nostra vacanza sotto la pioggia

Decidiamo perciò di dedicare la mattina alla visita del Monastero dos Jeronimos, situato nella zona di Belem; avendo fatto biglietto on line pensiamo di non dover fare la fila, e invece ci sorbiamo quasi due ore di fila sotto acqua e vento- i miei occhi dopo 20 giorni ringraziano ancora- Ne valeva la pena? Forse no. La struttura del monastero è sicuramente suggestiva e vi si trova sepolto il caro Pessoa oltre a Vasco de Gama a cui il monastero è dedicato ma sarà stata la pioggia, il brutto tempo e l’attesa estenuante la struttura non ci ha rapito il cuore.

Appena usciti, la pioggia decide di darci tregua, e chi siamo noi per non provare i Pasteis?
Non so per quale congiuntura astrale non c’era fila, e due Pasteis a testa non ce li toglie nessuno

Dopo un pranzetto veloce al Time Out Market, vecchio Mercado da Ribeira, via verso l’ascensor da Bica per provare l’emozione di una teleferica d’antan, che serve per evitare di scarpinare in salita e poi in discesa; nonostante il vento che non ci dà tregua, andiamo dritti verso Praca do Comercio passando per il lungo Tago, da cui si scorge il ponte del 25 Aprile e il Cristo Re.

Arrivati alla Piazza la scena che si apre davanti allo sguardo è straordinario, la piazza si fonde completamente con l’acqua, sembra non finire mai, un tutt’uno con il Tago


Per il nostro penultimo giorno in città-unico senza pioggia- decidiamo di affidarci ad un walking tour così da riuscire a vedere il più possibile nel modo migliore, scegliamo “tour italiano a lisbona”. Lo ammetto io ero abbastanza scettica all’idea di fare un tour guidato della città ma si è rivelata la scelta migliore della vacanza; la mattina abbiamo girato nei quartieri di Baixa e Chiado accompagnati dalle spiegazioni storico- politiche del Portogallo e della città fatte da Daniele, la nostra guida.

Dopo una pausa pranzo a base di polpo e crocchette di Baccalà
Il pomeriggio ci siamo dedicati alla scoperta del quartiere dell’Alfama, cuore storico e tradizionale della città con un pit-stop per la degustazione della Ginjinha, liquore tipico di Lisbona a base di amarene. La sera in occasione dell’avvicinarsi del mio compleanno, cena da “Pateo” dello chef Avillez



Ultimo giorno a Lisbona con allerta meteo sul cellulare
Decidiamo quindi di non provare nemmeno a camminare e ci buttiamo dentro due musei, il primo museu calouste gulbenkian, veramente molto interessante per l’architettura e per il parco esterno che purtroppo abbiamo solo potuto intravedere, il secondo invece è stato il MAAT museo di architettura e tecnologia ricavato all’interno della vecchia centrale elettrica della città; un bell’esempio di riqualificazione, singolare anche tutta la parte riguardante la storia della centrale e gli obiettivi del Portogallo sull’impatto ambientale nel futuro prossimo.
Le ultime ore senza pioggia giretto veloce in centro giusto per renderci conto che Lisbona con il sole, mangiando pasteis è veramente magica.

E ora qualche suggerimento pratico:
- Quando arrivate in aeroporto se prendete la metro il biglietto che vi fanno è in realtà la tessera prepagata “navegante” che vi servirà per muovervi nei giorni successivi
- Uber costa pochissimo, noi avremmo voluto usarlo meno ma la pioggia ci ha impedito di usare spesso la metro, Uber ci ha salvato in più di un’occasione
- le Tasche portoghesi, classiche trattorie, non prendono quasi mai prenotazioni, ti metti in fila e aspetti il turno; per la questione metereologica noi purtroppo siamo riusciti a mangiarci solo una volta a pranzo, ma abbiamo provato due locali più contemporanei: By the wine e Taberna Tosca, entrambi carini e diversi
- In Portogallo non si mangia tardi come in Spagna
- Importantissimo, in Portogallo il vino è buono!!!
- I Pasteis si trovano ovunque, noi abbiamo provato quelli a Belem, unici, tradizionali, ricetta e nome brevettati, voglio riprendere l’aereo solo per mangiarli un’altra volta; poi abbiamo provato anche quelli della Pasticceria Manteigaria, molto buoni anche questi; avremmo voluto fare un walking tour anche delle pasticcerie che sfornano Pasteis
- A Lisbona splende sempre il sole e si mangia solo Baccalà, non è vero
